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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

ANIME SEVIZIATE

   U n carillon/madre suona attraverso il corpo abnorme di una bambola pop-fetish che gira su stessa, stivaloni di pelle e gonna gabbia. Intorno tanti piccoli carillon come satelliti o figli non cresciuti, in ogni caso musica di un’infanzia perduta, territorio in cui tutto si contamina: candore e perversione, innocenza e malizia, desiderio e colpa. La ninna nanna della coscienza che si intorpidisce prima di abbandonarsi al buio in un respiro profondo. Quel suono ancestrale è una porta della memoria, all‘improvviso ci risveglia dal grande sonno esistenziale della contemporaneità in cui tutto si subisce e si consuma.

LE GEOMETRIE DEL COLORE

   B asili ha uno studio a Petritoli, uno studio che ho avuto il piacere di visitare qualche mese fa. Una grande scrivania e sopra un telefono, la stampante, il fax, pennelli di diverse misure e soprattutto tantissimi tubetti di colore sistemati in verticale, uno di fianco all’altro, come una schiera di soldati sempre pronti a combattere contro la grigia banalità del quotidiano. Tubetti esposti con un ordine che sembra nascondere un senso che va oltre la loro natura materiale, come se fossero essi stessi un’istallazione artistica.

OLTRE I CONFINI DELLA REALTA'

   C ompito dello scrittore è trovare le parole e io sono davanti a questo foglio bianco a cercare la parola giusta che dia un nome ai lavori di Gianfranco Pasquali. Sculture non basta, è un termine troppo legato alla tradizione e Pasquali, pur essendo un artista che conosce profondamente la tradizione, non può essere definito scultore perché i suoi lavori oltrepassano la scultura, sono metamorfosi che si autoalimentano nell’istante in cui le guardiamo; basta voltarsi e loro diventano qualcos’altro, si muovono su se stesse e continuano a diventare altro per tutto il tempo che restiamo a guardarle. Un’iconografia senza passato, un mondo nuovo che solo gli artisti visionari sanno creare.