di aunpassodalnulla Guardando al secolo scorso, la body art ha segnato un momento di profonda rottura con le forme espressive precedenti. Ha messo al centro il corpo, come linguaggio. Il corpo è uscito dal quadro e si è fatto esso stesso opera su cui imprimere i segni dell’espressione. Ancora oggi, nella seconda decade del terzo millennio, nonostante i tentativi di mascheramento e di smaterializzazione del corpo, esso resta il nostro strumento principale di espressione. Il corpo è sempre più nascosto, anestetizzato, virtuale, si ipermanifesta attraverso una moltitudine irrilevante di segni sparsi nel web. Non ha più senso lavorare direttamente su un corpo che sta scomparendo. L’aspetto espressivo resta centrale nella condizione dell’uomo contemporaneo. Parafrasando Cartesio: mi esprimo, dunque sono. L’iperespressionismo altro non è che un nuovo approccio percettivo all’espressione attraverso il corpo. Gli iperespressionisti rivendicano la necessità di lasciare un segno ...